Marianna Marchetti

Biografia dell'artista

  • Il 22 agosto 1979 Marchetti Marianna nasce a Bassano del Grappa.
  • Fin da bambina si avvicina al mondo del disegno ispirandosi i cartoni animati giapponesi e di Walt Disney. 
  • Nel 1993 entra giovanissima nel mondo del lavoro come operaia tessile (attività che svolge tutt’ora) avvicinandosi così al mondo della moto. Durante questi anni lascia da parte il disegno senza trascurandolo completamente. 
  • Negli anni 2000 acquista due macchine da cucire sprigionando la sua creatività per i capi d’abbigliamento.
  • Nel 2020 in seguito al Lockdown, avendo più tempo a disposizione, rispolvera il suo vecchio amore per il disegno, ispirandosi alla Pop art una vera e propria iniezione di vitamine. Tutt’ora continua con la sua fantasia ad esprimere le sue emozioni dalle mille sfaccettature e illustrandole su carta. 

Intervista

Le leggi della genetica sono da sempre si sono dimostrate infallibili, anche quando si parla di arte. Prendete per esempio Marianna Marchetti. Figlia di Antonio e nipote di Francesco, entrambi artisti, sembra aver ereditato proprio da loro la passione per il disegno. Ma essendo lei di un’altra generazione, utilizza una tecnica moderna grazie anche ad alcune applicazioni del telefono. Insomma, possiamo definirla un’artista contemporanea e futuristica.

“Ho iniziato a disegnare fin da piccola, credo sia stato intorno ai sei anni. Come tutti i bambini nel pomeriggio guardavo i cartoni animati e a sua volta copiavo i miei personaggi preferiti. Quando sono diventata più grandicella, nel mio quaderno inventavo una mia storia e seduta nel cortile di casa, facevo parlare i protagonisti con la mia voce. Vedendomi, I vicini di casa quasi mi prendevano per pazza, ma sapevano che in fondo ero una innocente bambina”.

Ci può fare un esempio di qualche personaggio che si è inventata?

“La mia preferita era Ita dei Diamanti. Ita da Italia, dei diamanti perché si trattava di una bambina che di colpo si trasformava in una sorta di principessa con i diamanti. Sono figlia unica e quindi, non avendo nessuno con cui giocare, essa rappresentava la mia amica immaginaria. Lei rappresentava il personaggio che sognavo di diventare: bella, ricca, ambiziosa e con dei fratelli. 

E poi?

Anno dopo anno perfezionavo la mia tecnica e ho continuato a disegnare fino alle scuole medie. Dopo di che ho iniziato a lavorare molto presto, a quattordici anni, e di conseguenza il tempo si è ridotto notevolmente. Poi è arrivata l’età della adolescenza, le serate con le amiche e di conseguenza ho abbandonato del tutto il disegno con i miei personaggi.

Quando ha ricominciato?

Nel 2020, quando eravamo rinchiusi durante il lockdown, mi chiedevo cosa potessi fare per passare il tempo in cui ero a casa da sola. Ho ripreso in mano un foglio e dopo oltre vent’anni ho ricominciato a disegnare. 

Chi ha sostituito ora i personaggi dei cartoni animati?

I miei soggetti ora sono personaggi adulti, molti dei quali dei nudi femminili. Questo perché credo che la donna, senza essere fraintesa, rispetto all’uomo ha una marcia in più. Ha più fascino e ha più elementi di bellezza come il trucco, i capelli, i gioielli che indossa…Ultimamente sto cercando di aprirmi verso gli uomini dato che il mio rapporto con loro è un po’ conflittuale. Dopo alcune esperienze sfortunate, sono alla ricerca della mia anima gemella. Altro soggetto molto presente nei miei disegni, sono curiosamente i funghi. Sembrerà strano, ma mi piace molto la loro forma. Anche in questo caso spero non essere fraintesa. 

Oltre ai disegni, ha un altro modo per interpretare la sua arte?

Con delle applicazioni del telefono, elaboro delle foto con dei fotomontaggi dove è sempre presente la mia faccia. Non uso quella degli altri in quanto voglio prendermi le mie responsabilità. Attraverso particolari sfondi accompagnati dalla musica, affronto delle tematiche sociali come l’inquinamento, la violenza, il rispetto… Questo si spiega con il fatto che sono una persona molto giustizialista. Questa particolare forma di arte, l’ho chiamata Sc-iop-art.

Suo padre le ha dato qualche consiglio?

Mi ha detto che non devo copiare le cose degli altri, le mie opere devono venire dal mio cuore. Però devo ammettere che mi ispiro a Milo Manara e Guido Crepax. Entrambi sono artisti che ammiro profondamente.

Back To Top