Francesco Marchetti

Biografia dell'artista

  • 17/03/1949 Marchetti Francesco nasce a Campagnari di Tezze sul Brenta.
  • Ha sempre vissuto nel suo comune d’origine e ha frequentato la scuola di avviamento di Tezze sul Brenta.
  • Nel 1965 inizia a lavorare nel settore della ceramica dove nasce la sua passione per la scultura osservando il proprio titolare Giovanni Girardi.
  • Nel 1994 ha realizzato per la chiesa di San Pietro in Gù (PD)una pietà in bronzo ed un San Francesco in terracotta dipinto nel 1995 inserita nei beni storici e artistici della diocesi di Vicenza.
  • Nel 1995 in occasione degli 800 anni dalla nascita di Sant’Antonio, nel santuario del Noce di Camposampiero (PD) ha realizzato un busto del santo. 
  • Nel 2001 fa una mostra personale al castello superiore di Marostica in occasione del gemellaggio con una città della Finlandia. 
  • Nel 2003 per il paese natio di Campagnari, realizza un monumento in bronzo dedicato alla Befana. 
  • Nel 2004 è stato ricevuto alla caserma Ederle di Vicenza per la donazione di un quadro in ricordo del crollo delle Torri Gemelle. 

Intervista

Francesco Marchetti, 69 anni, vive in un mondo tutto suo. Lontano dagli schemi e da ogni logica, con la sua spensieratezza ha creato opere che sono degli autentici capolavori. Scultore e pittore, insomma un artista a 360 gradi. Non ama autodefinirsi dato che non è compito suo, sono essere gli altri che lo giudicano con le sue opere. Non segue nemmeno uno stile in particolare, praticamente lui fa quello che gli passa per la testa, lasciando spazio alla propria ispirazione e fantasia. Umile come pochi, probabilmente nemmeno lui si rende conto del suo grande talento. E’ la classica persona che preferisce esprimersi con le opere piuttosto che con le parole.  

Marchetti, da dove nasce la sua passione?

Ho lavorato come falegname e ceramista, ma la passione dell’arte l’ho avuta a 18 anni. E’ nata grazie all’incontro con lo scultore Girardi. Lavoravo per lui e mi ha trasmesso la passione. 

Com’è che è diventato poi anche un pittore?

Una ventina d’anni fa, scambiavo le mie sculture con alcuni quadri di artisti. Fin che un giorno ho deciso di provare anch’io. 

Come mai l’ha sempre considerato soltanto un hobby?

Ai concorsi ho vinto qualche premio ma cominciavano ad essere gravosi. Significava sacrificare la famiglia appena nata.

Ha mai allestito una mostra personale?

Una sola volta, nel 2001 a Marostica in occasione di un gemellaggio con un paese finlandese. Era stato l’assessore che, dopo aver visto un mio quadro, mi ha contattato. Il sindaco mi ha premiato con un distintivo. Non mi piace nemmeno farmi commissionare, dato che voglio essere libero di fare quello che voglio.

Quali sono i soggetti a cui piace ritrarre e scolpire?

Molte raffigurazioni religiose e, da buongustaio, tanti soggetti femminili.

Quali sono le opere a cui è maggiormente legato?

Ho fatto una piccola statua in bronzo per la tomba di mia mamma. Poi quello che mi ha reso celebre è stato il monumento alla befana di Campagnari fatto in occasione del record per la scopa più grande del mondo. L’opera è stata citata da Fabrizio Frizzi su Rai uno in occasione di un suo programma. Passando alle figure religiose, ho realizzato una pietà presente nel duomo di San Pietro in Gù. A Curtarolo invece c’è una mi statua di San Francesco. Una volta sono stato ricevuto con il picchetto e la fanfara dagli ufficiali alla caserma Ederle di Vicenza. Avevo creato un quadro per ricordare la tragedia dell’11 settembre. 

Di che materiale sono fatte le sue opere?

Alcune in terracotta altre in bronzo. Per le prime non mi faccio pagare, per le seconde invece mi faccio soltanto rimborsare il materiale dato che il bronzo costa. Alcune statue posso arrivare a qualche migliaio di euro. 

C’è qualche artista che le piace?

Michelangelo su tutti, ma anche Bernini, Canova e Cellini. Mi piacciono anche Caravaggio e Van Gogh. Oltre alle loro opere, mi piace la vita che hanno fatto dedicando all’arte. 

Dove realizza le sue opere?

Nello scantinato di casa mia. Ogni sera scendo e mi metto al lavoro. Ormai lo spazio scarseggia e la mia famiglia mi rimprovera per questo. 

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