Cristina “Tina” Alberton

Biografia dell'artista

  • 26/04/1974 Cristina “Tina” Alberton nasce a Bassano del Grappa.
  • 1989 – Con la mia famiglia si è trasferisce in Svizzera dove frequenta la scuola di lingue per 6 anni.
  • 2009 – 3° classificata con l’opera “Ricordi” al Concorso Palladio D’Oro di Vicenza.
  • 2010 e 2011 – Pubblicazione in Avanguardie artistiche del Centro Diffusione Arte, Palermo.
  • 2010 – Mostra personale a Marostica, alla chiesetta La Scoletta.
  • 2011 – Premi Pablo Picasso “Per l’elevato valore stilistico delle opere”.  
  • 2015 – Opere in mostra al Salone del mobile di Milano per stand azienda di arredamento FM Bottega d’Arte srl. S. Zenone degli Ezzelini, Treviso. 
  • 2018-2019 – Partecipazione ad Ortus talenti dell’azienda FA Ricami srl di Villaverla, Vicenza.

Intervista

La regola fondamentale e che si deve rigorosamente rispettare quando si ha che fare con un artista, è quella di non mettergli nessun tipo di vincolo. Non piace che gli venga detto cosa deve fare, come e soprattutto quando. Il vero artista deve essere lasciato libero ad esprimere il proprio talento senza nessun vincolo. 

Cristina Alberton, classe 1974 di Tezze sul Brenta, rientra ampiamente in questa categoria di artisti liberi. Quando si siede nel suo piccolo laboratorio, ricavato dalla sua casa di via Concordia, si isola dal mondo che lo circondata ed inizia la sua ricreazione. Ma la sua storia è davvero curiosa, in quanto avrebbe dovuto diventare qualcos’altro. 

“Sono nativa di Tezze sul Brenta – aggiunge Alberton – ma per un paio d’anni ho vissuto in Svizzera dove mi sono laureata in lingue. Anche se ho perso un po’ di dimestichezza, parlo il tedesco, l’inglese e il francese. Ero destinata a diventare un interprete, però assieme alla mia mamma e alla mia sorella gemella, siamo ritornati nel paese natio. Ora lavoro in uno studio medico dove devo stare attenta al minimo particolare, ma quando torno a casa mi dedico all’arte, una passione che pratico fin da bambina.”.

Lei si limita a dipingere solo quadri, ma restaura mobili e molti altri oggetti. Si definisce più un artista o una creativa? 

Subito sono soddisfatta dei lavori che faccio, ma sono perennemente alla ricerca di superare quello fatto in precedenza. Per me l’arte è una ricerca e scoperta continua. Mi ritengo quindi una creativa perché sono soddisfatta mentre creo e dopo peso che avrei potuto fare meglio.

Vedendo alcune delle sue opere, possiamo definirla anche trasformista…

In effetti mi capita spesso di trasformare antichi mobili rustici in moderni. Qualsiasi cosa che mi capiti sottomano, mi piace trasformarla.

Come nascono le sue opere?

Che si tratti di un quadro o di un mobile, devo sapere dove prima deve essere collocato. Solo allora inizio il mio lavoro, creando l’ambiente circostante che vorrei. Da qui nasce il mio motto che è “L’arte invade lo spazio”.

Oltre ai quadri e ai mobili, quali altre opere crea?

Qualsiasi cosa, dalle piastrelle di un bagno, alle ceramiche a divani. Una volta mi è capitato di “trasformare” il serbatoio di una moto. Poi, sempre per rimanere nell’ambito degli oggetti curiosi, ho brevettato un particolare reggiseno. 

Tornando ai quadri, c’ è uno stile che segue?

Mi piace tanto Klimt, lo trovo un artista mai banale. A lui mi ispiro però poi mi piace intraprendere la mia strada. Non ho uno stile particolare, vado dal figurativo all’astratto, ed è per questo che non mi piace catalogarlo. In ogni quadro cerco di trasmettere un messaggio, trattando argomenti d’attualità come la piaga della violenza sulle donne. 

C’è qualcuno che l’aiuta in tutto quello che fa?

Quando faccio le cose da sola non riesco a fare tutto. Alcune persone, oltre ad essere di forte ispirazione, sono di grande aiuto. Mi riferisco soprattutto a mia sorella Erica e soprattutto e mia nipote Teresa. 

Al di fuori dello studio medico e dal suo laboratorio, quali altri passioni ha?

Mi piace tanto tenermi in forma con lo sport. Ho praticato nel corso degli anni equitazione, immersioni e pattinaggio.

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