Daniela Bizzotto

Biografia dell'artista

  • 13/05/88 Pierantonio Moletta nasce a Cittadella. 
  • 2013 laurea triennale in pittura all’accademia di belle arti a Venezia. 
  • 2016 laurea biennio in grafica d’arte all’accademia di belle arti a Venezia.
  • 2011 primo classificato al concorso in memoria di Luca Tessarin “Fotografa la tua passione” a Resana.
  • 2014 mostra collettiva d’arte “Quale futuro?” a Spresiano.
  • 2014 mostra collettiva d’arte “25° premio nazionale pittura Piero Della Valentina” a Cordignano. 
  • 2015 mostra collettiva d’arte“Mostri” a Spresiano 2015. 
  • 2015 mostra collettiva d’arte “26° premio nazionale pittura Piero Della Valentina” e “23° premio nazionale grafica d’arte” a Cordignano. 
  • 2015 mostra collettiva d’arte “Assalto alla torre” a Bassano del Grappa. 
  • 2019 mostra personale pittura “Sguardi dalla tela” biblioteca di Cartigliano.

Intervista

La matita è sempre stata una compagna di viaggio per Daniela Bizzotto. Mai si è separata da quella che inizialmente all’inizio è stata un prezioso strumento di lavoro. Ora, una volta raggiunta la pensione, è diventata l’elemento fondamentale per la sua passione. 

“L’ho sempre tenuta in mano negli ultimi quarant’anni, tanto che ho fatto i calli alle dita. Ho lavorato come modellista, dove venivo commissionata dai miei clienti per creare dei vestiti. Ma non era affatto facile in quanto tra il disegno e la realtà c’è di mezzo il mare. Non era così automatico come si pensa e ogni volta dovevo metterci qualcosa di mio per rendere il lavoro finito apprezzabile. La creatività era alla base di tutto”.

Come è passata dai vestiti ai quadri?

“Soltanto dal 2019 mi sono dedicata al disegno. Non l’ho fatto prima perché lavorando già molte ore con la matita, quando arrivavo a casa raramente avevo voglia di impugnarla nuovamente”.

Non le è mai venuto il rimpianto di aver iniziato troppo tardi a disegnare?

“No, ma solo perché disegnavo dell’altro”.

Andiamo ad analizzare i suoi quadri. C’è uno stile o un elemento che li accomuna?

“Non esiste uno stile, né tantomeno ho un artista famoso di riferimento. Ho il mio stile che è quello di riportare una foto in un disegno alla mia maniera. C’è un filo conduttore che li lega tutti, ed è la sfumatura. Altro elemento predominante è che sono tutti in bianco e nero. Uso molta la matita e poco carboncino. Ultimamente sto sperimentando la matita bianca. Non mi piacciono le sproporzioni, quindi nei miei disegni cerco di seguire una logica nelle dimensioni che gli dia un po’ di realismo. Infine, quando inizio un disegno, devo assolutamente portarlo a termine. Per cause di forza maggiore, mi è capitato di riprenderne uno il giorno dopo. Perdendo l’ispirazione, il risultato non è stato soddisfacente”.

Quali sono i soggetti dei suoi disegni?

“Principalmente sono volti di persone, ma non definitemi una ritrattista. L’immagine che devo creare deve rimanere ferma, quindi preferisco iniziare da una foto. Prediligo i volti di anziani in quanto le rughe e i segni del tempo, danno quel tocco di espressività e assumono un significato profondo. Ed è anche per questo motivo che sono i più difficili da realizzare. Non a caso, il mio quadro preferito e a cui sono più affezionata, è quello che ritrae una donna anziana.”

C’è un aspetto della sua tecnica che vorrebbe migliorare?

“Sono una autodidatta. Quindi poco prima della pandemia, avevo intrapreso un corso di pittura che mi avrebbe permesso di migliorarmi nei paesaggi. Purtroppo per le note cause è stato sospeso e spero quanto prima di riprendere”. 

Quando non ha la matita in mano, cosa fa?

“I miei hobby rientrano sempre nell’ambito artistico. Qualsiasi cosa mi capiti sottomano, cerco di creare qualcosa di artistico. Un vaso, un piatto, una cornice o anche dei rami secchi. Non riesco proprio a stare ferma”.

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